Quella di Una è una storia di violenza come se ne sentono tante, troppe. È la storia di una dodicenne abusata che si trova a sbattere ripetutamente contro la prepotenza degli uomini e l’indifferenza della società.
Inizialmente la soluzione di Una fu il silenzio, l’unica che riuscì a trovare anche quando le fecero frequentare negli anni psicologi, psichiatri, terapeuti ed educatori. L’estrema difficoltà nel parlare di quello che è accaduto viene definita ‘violenza secondaria’ e sono ancora una volta le vittime di abusi sessuali a subirla.
La storia di Una, un duro vissuto di violenza e solitudine, si chiude con un messaggio di necessaria speranza per chi ce la fa: “I sopravvissuti sono prove viventi e parlanti che agli effetti della violenza sessuale si può sopravvivere. Non sono solo sopportabili, ma in qualche modo lasciano nel sopravvissuto una traccia di forza sovrumana”.
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